L’olivo è l’emblema dell’agricoltura mediterranea e forse una delle piante di più antica addomesticazione. Alberi di ulivo popolano il nostro paesaggio mentale. Ramoscelli cari ad Atena e portati nel becco della colomba di Noè fanno parte di un bagaglio visivo consolidato: attraversano nei secoli la storia dell’arte occidentale coronando le teste degli angeli, dei vincitori e degli statisti. Tronchi esili e nodosi movimentano antiche anfore greche e tele moderne. E poi c’è il paesaggio reale: la geografia dell’ulivo è concentrata al di sotto della linea ideale che congiunge Bari a Napoli. Il sud Italia con i suoi inverni miti, estati calde e poco piovose e umidità nell’aria in genere non elevata. Milioni di ulivi, tante identità. La Puglia è sinonimo di Ulivo.

Scriveva Tommaso Fiore in un suo saggio: “Spuntano trulli innumerevoli dal terreno, non più soli o radi, ma aggruppati come fratellini per mano, a due, a tre, a quattro; due eguali e gli altri più piccoli perchè anche nel lillipuziano c’è sempre una cosa più piccola; e dunque muri e muretti, non dieci, non venti, ma di più, molti di più, allineati sui fianchi di ogni rilievo orizzontalmente, a distanza anche di pochi centimetri, per contenere il terreno, per raccogliere e reggerne un po’ fra tanto calcare.”

La varietà di olive coratina è molto diffusa in Puglia, soprattutto nella provincia di Bari.

Vi descriviamo il micropaesaggio vegetativo fra le fronde. E’ una varietà autoctona della Puglia. Il frutto è di forma ellissoidale, leggermente asimmetrico, di dimensioni medie e con lenticelle piccole e numerose. Le foglie sono ellittiche lanceolate, l’albero si sviluppa in altezza e ha forma di vaso pugliese.

Nei mesi caldi si osservano le diverse espressioni del ciclo di vita, secondo i tempi di evoluzione. L’arrivo della primavera consolida la fase vegetativa: le gemme per lo più ascellari generano nuovi germogli e pian piano compaiono le mignole, infiorescenze bianche, globose e a grappolo. Duras olo pochi giorni, fra maggio e giugno la piena fioritura, da cui scaturirà una fruttificazione molto selettiva, dopo una delicata allegagione – fase iniziale di sviluppo dei frutti. All’accrescimento delle drupe nei mesi estivi segue nel primo autunno la loro invaiatura: il cambiamento di colore dal verde al giallo e poi al viola determina il momento ideale della raccolta per la qualità dell’olio

L’olio estratto è un olio prezioso, ricco di polifenoli, antiossidanti naturali, che ne preservano la qualità, gli stessi antiossidanti che fanno bene al nostro organismo.

L’acido linolenico presente in questo olio porta benefici al sistema immunitario, ha proprietà anticancerogene, riduce il colesterolo e previene le malattie cardiovascolari.

L’olio che si ottiene è di colore verde con tonalità gialle, all’olfatto di tipo verde con sentore evidente di cicoria, mandorla, carciofo, al gusto mostra una decisa nota di amaro accompagnata da un buon piccante e un retrogusto di carciofo e mandorla.